Rifiuti
Detriti spaziali, a Roma gli scenari e le soluzioni alla “17th International Space Conference”
I prossimi 8, 9 e 10 maggio si terrà a Roma la 17esima Conferenza Spaziale Internazionale che si occuperà in particolare di detriti e rifiuti spaziali: una pericolosa discarica che gravita attorno alla Terra.
Nella scorsa Conferenza europea dei rifiuti spaziali di Darmstadt il tema dei detriti e dei rifiuti spaziali è stato centrale ed ha portato ad una chiara presa di consapevolezza: occorre pulire l’orbita terrestre; l’8, 9 e 10 maggio, a Roma, si terrà la 17esima Conferenza Spaziale Internazionale che avrà come tema centrale proprio l’annoso problema dei detriti spaziali, oltre che il cyber-terrorismo, i pericoli derivanti da meteoriti e le tempeste spaziali.
Come vi abbiamo annunciato già qualche settimana, i prossimi 8-9 e 10 maggio si terrà a Roma l’importante evento conferenziere sullo spazio (qui il programma).
La 17esima Conferenza Spaziale Internazionale, organizzata da Pagnanelli Risk Solutions Ltd, vedrà la partecipazione di oltre 300 esperti della materia ed è l’evento tra i più autorevoli del settore: saranno presenti le maggiori Agenzie Spaziali (NASA, ESA, Inmarsat, Arianespace, l’italiana Asi, la francese Cnes, la tedesca Dlr e la britannica Uk Space Agency), rappresentanti della Commissione Europea e del Parlamento di Strasburgo, numerose aziende del settore aerospaziale (tra cui le italiane Thales Alenia Space e Telespazio).
Il titolo della Conferenza è di per sè un programma: “The impact of Space Weather and Space Exploitation on modern society – Hazards’ forecasting, prevention, mitigation and insurance at international level”: della grande “discarica spaziale” che continua inesorabilmente a crescere (i progetti in tal senso sono numerosi, come Space Clean di cui vi abbiamo parlato pochi giorni fa) si occuperà una sessione della stessa Conferenza dedicata agli “space detrits”, all’interno della quale si parlerà anche dei rischi connessi all’immondizia spaziale (come il satellite russo Blitz che, nelle scorse settimane, è stato colpito dai rottami del satellite cinese Fengyum 1C, in uno dei più classici casi di Sindrome di Kessler), problema sempre più centrale nelle preoccupazioni delle varie agenzie spaziali.
Già l’Esa ha paventato l’ipotesi che l’Agenzia spaziale europea diventi una grande ditta di recupero e smaltimento detriti spaziali: se si confermassero i calcoli della Nasa, secondo l’Agenzia spaziale americana sono 19mila i rifiuti con dimensioni superiori a 10 centimetri, 500mila con dimensioni tra 1 e 10 centimetri e decine di milioni con dimensioni inferiori al centimetro, il lavoro certamente non mancherebbe.
Come scrivevamo nell’ottobre scorso il problema dei rifiuti extraterrestri è tuttalpiù legato al “traffico” che si registra nello spazio: il rischio che una particella metallica di 1 centimetro di diametro si scontri, ad esempio, con un satellite funzionante alla velocità di 36mila chilometri orari potrebbe evidentemente essere un problema; le “passeggiate nello spazio” di cui ogni tanto riceviamo notizia servono proprio a riparare parti esterne ai moduli spaziali, spesso danneggiati proprio da rifiuti orbitanti.
Durante i tre giorni della Conferenza si parlerà anche di tempeste solari, meteoriti, asteroidi e cyber-terrorismo: in particolare, saranno valutati i rischi per la popolazione civile e per le grandi reti ed infrastrutture a terra dovuti agli “space storms” e all’attività del Sole, oltre ad illustrare quali sono le contromisure adottate da molti Paesi nel mondo e le procedure di protezione civile.
La tavola rotonda che concluderà la tre giorni sarà invece aperta a tutti (potete iscrivervi da questo link).
Foto | NASA/ESA