ECOLOGIA
Al Festival di Cannes 2013 la petizione di Greenpride per non sprecare il red carpet
Una petizione con 7000 firme lanciata dall’associazione Greenpriede chiede di non cambiare tre volte al giorno il red carpet su cui si svolge la sfilata di star e Vip.
Il red carpet di Cannes 2013, quello su cui sfilano star e vip di tutto il Pianeta, lungo 60 metri viene cambiato 3 volte al giorno per 10 giorni. E ecco che è partita la polemica e la richiesta di evitare che centinaia di metri di moquette siano gettati nella spazzatura non essendo praticamente stati usati.
A lanciare la protesta il gruppo ambientalista Greenpride (il gruppo è anche su Fb)che contestualmente ha pubblicato on line sia un video sia una petizione già firmata da oltre 7 mila persone.
Dopo il passaggio di ogni gruppo di attori il tappeto rosso viene sostituito. Un responsabile del Palais des Festivals ha spiegato che lo scorso anno pure è stato sostituito e alla domanda del perché si fosse scelta questa soluzione ha risposto di non conoscerne il motivo.
Il video in alto si riferisce al trailer del film Super Trash di Martin Esposito in uscita il 9 ottobre 2013 che testimonia con le immaggini scioccanti la montagna di rifiuti prodotta da un evento come il Festival del cinema di Cannes e dunque anche di eventi analoghi.
Il festival di Cannes è associato al mondo magico e luminoso del cinema ma dopo 10 giorni nessuno si preoccupa della montagna di rifiuti rilasciati nell’ambiente e per la maggior parte non biodegradabili che andranno a inquinare. Il tappeto rosso, dunque, diventa il simbolo di questa necessaria lotta alla sensibilizzazione per un uso più razionale delle risorse. E in occasione della 66ma edizione del Festival di Cannes, l’associazione Greenpride ha chiesto ai funzionari dal Palais des Festivals di dare l’esempio riducendone il consumo.
Ha detto Elisa Di Greenpride:
Speriamo che un gran numero di persone firmi questa petizione per chiedere al Palais des Festivals di ridurre i rifiuti perché i rifiuti sono ormaia un vero e proprio problema di salute pubblica. Stipati in migliaia di discariche si trasformano in percolato liquido tossico che penetra nei terreni agricoli, fiumi, nel mare. E accade poi che l’ambiente sia contaminato da sostanze nocive: bisfenolo A, ftalati, metalli pesanti.
Via | Bioaddict,Change.org