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Energia

I numeri gonfiati del petrolio USA: bisogna considerare l’energia e non i volumi

Gli USA vogliono fare credere di avere una produzione di petrolio di poco inferiore a Russia e Arabia, ma truccano i conti, perchè il GPL non ha gli stessi utilizzi del greggio ed ha una intensità energetica inferiore

Ci sono molti modi per truccare le statistiche e questo avviene anche nel mondo delle energie fossili. L’ Energy Information Administration dipinge un quadro in cui gli USA producono praticamente quanto la Russia (10 milioni di barili al giorno, Mbbl) e poco meno dell’Arabia saudita (11,5 Mbbl).

Con l’aumento della produzione di tight oil degli ultimi anni puntano a breve al primo posto, per mantenere la propria supremazia geopolitica affermando una sorta di “autarchia energetica”, peraltro illusoria, visto che i consumi interni si collocano intorno ai 18 Mbbl.

Peccato che questa statistica sia truccata in ben due modi diversi. Nella voce “oil” l’EIA non comprende solo il greggio formato da idrocarburi a catena lunga, liquido a temperatura ambiente, ma anche i natural gas liquids, cioè in pratica il GPL (1), che a temperatura ambiente è in fase vapore e quindi presenta tipologie di stoccaggio e utilizzo ben diverse.  Se consideriamo solo la produzione di greggio propriamente detto (grafico a sinistra), gli USA arrivano a malapena a 6,5 Mbbl, cioè ben al di sotto dei loro competitors (nella loro produzione, Russia e Arabia hanno una quota di GPL assai più piccola).

Ma anche se volessimo considerare il GPL, i conti non tornano per un altro motivo: un barile di GPL non è uguale a un barile di petrolio in termini energetici, ma solo al 70% circa, per cui non ha alcun senso sommare i volumi di questi due diversi combustibili. Per poterli confrontare, occorre considerare l’equivalente energetico, cioè moltiplicare i barili di GPL per 0,7 (2).

In questo modo (grafico a destra) la produzione complessiva di petrolio USA è pari solo a 9 Mbbl equivalenti, ancora abbastanza sotto a quella di Arabia e Russia. Riusciranno gli americani ad arrivare al primo posto senza truccare i conti? Ne dubito, per una serie di ragioni che sono legate alla teoria del peak oil. Ma questa è un’altra storia e si dovrà raccontare un’altra volta.

(1) Ci sono alcune differenza di composizione tra GPL (gas di petrolio liquefatto) e i natural gas liquids dell’EIA, ma non hanno rilevanza per il contenuto di questo post.

(2) Ho naturalmente verificato che le statistiche EIA riportino i volumi di GPL e non i volumi equivalenti, poichè i dati di produzione del crude oil e dei natural gas liquids sono forniti sia in termini di volumi (barili) che di energia (quadrillion BTU). Da qui si può dedurre che l’energia fornita da un barile di GPL é pari a 0,7 volte quella di un barile di greggio, come è comunemente noto.

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