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Costa Concordia, tra agosto e settembre il “raddrizzamento” del relitto. No al patteggiamento per Schettino
Tra agosto e settembre la Concordia verrà “raddrizzata”: operazione necessaria per il successivo trasferimento a Piombino.
Il relitto della Costa Concordia sarà raddrizzato tra agosto e settembre 2013, dopo il completamento del finto fondale su cui la nave dovrà poggiare una volta rimessa in posizione: ad oggi, dall’inizio dell’anno si sono persi ben 40 giorni di tempo, dovuti al maltempo e al mare agitato, condizioni che rendono impossibile operare in sicurezza e celerità a tecnici ed ingegneri.
Lo ha detto Franco Porcellacchia, vice presidente Carnival Corporate Refit, in un incontro a Genova organizzato dal Propeller Club, avente come centrale proprio il complesso progetto di rimozione della nave.
500 persone impiegate 24 ore al giorno per 7 giorni la settimana, un lavoro pericoloso, complesso, costoso e avanguardistico, ingegneristicamente parlando: 6 le piattaforme da realizzare su cui poggerà il finto fondale, attualmente in costruzione, che verranno riempite con 11mila metri cubi di sacchi di cemento: una struttura che sosterrà il peso della nave facendola arrivare a Piombino grazie a 30 cassoni di galleggiamento attualmente in fase di realizzazione da Fincantieri.
L’uomo non aveva mai, almeno stando alle parole di Porcellacchia, realizzato un’opera del genere: mastodontica, titanica: 21 i fori da due metri di diametro nelle rocce del Giglio praticati fino ad oggi (anche a 11 metri di profondità), centinaia le difficoltà, dalla roccia viva di granito alla sabbia dei fondali:
Lavorare in quelle condizioni è difficilissimo. […] Il lavoro di trivellazione dei fondali per impiantare i pali necessari a sorreggere le piattaforme su cui poggerà la nave hanno richiesto più tempo del previsto. E le condizioni meteo non hanno agevolato. […] Pensate solo che lo squarcio della nave è lungo 60 metri, e 10 metri nel suo punto di maggior larghezza. Dunque per calcolare la galleggiabilità del relitto dobbiamo tener conto anche di questo fattore. Abbiamo calcolato che la nave, una volta girata, pescherà 18 metri e peserà non meno di 45 mila tonnellate.
ha spiegato Porcellacchia, spiegando che il sistema progettato per questa operazione avrà una capacità di tiro di 7 mila tonnellate. Una volta girata, l’operazione più rischiosa e complessa che avverrà tra agosto e settembre, “basterà” installarla sui 30 cassoni di Fincantieri (15 per lato) e traghettarla altrove (probabilmente, come sempre confermato dal Ministero dell’Ambiente, a Piombino).
Nel frattempo, il processo va avanti: questa settimana il giudice Pietro Molino ha stralciato i patteggiamenti chiesti da cinque imputati rifiutando tuttavia unicamente la richiesta del Comandante Schettino, che a fronte di questo non chiederà il rito abbreviato.
I suoi legali avevano proposto un patteggiamento con una pena di 3 anni e 4 mesi, una proposta così accolta dal pm Francesco Venusio:
La pena proposta per Schettino era ridicola, mi ha fatto sorridere, e comunque non se ne parla proprio.
Francesco Schettino: lasciato solo dalla sua azienda (che gli chiede i danni, incalcolabili, per l’affondamento della nave a causa dei “mancati guadagni futuri”), dai suoi colleghi (che tentato oggi di affibbiargli tutte le colpe, come se un uomo solo sia in grado di condurre una nave del genere), distrutto dai media nei giorni immediatamente successivi alla tragedia (in cui, è evidente, il comandante ha le sue responsabilità gravi), diventato uomo-simbolo dei manettari del Belpaese. Senza contare che anche Costa Crociere è a processo: la manovra, come abbiamo detto più volte, era una prassi e non una scriteriata decisione del Comandante.
Un processo che, prima ancora del suo inizio, già mostra segni evidenti di mancanza di stato di diritto:
Finora è un processo mondo. […] due pesi e due misure.
sostiene Francesco Pepe, legale di Schettino: se per Silvia Coronica, Jacob Rusli, Manrico Giampedroni, Roberto Ferrarini e Ciro Ambrosio, gli altri imputati, le difese hanno avanzato, ed ottenuto, una richiesta che varia fra un anno e otto mesi e due anni, ci si chiede come mai la medesima richiesta sia stata negata per Schettino.
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