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Cinemambiente 2013: ambiente ed ecologia nel festival di Torino
Rifiuti, cambiamenti climatici, sostenibilità, agricoltura, inquinamento e deforestazione fra i temi della sedicesima edizione della manifestazione torinese
Nonostante la crisi Cinemambiente va avanti, proprio perché grazie al suo contributo nell’interpretazione del mondo e delle tendenze in atto in tutto quanto riguarda lo sviluppo e la sostenibilità, la manifestazione torinese rappresenta uno dei punti fermi del dibattito ambientale nel nostro Paese. Non soltanto un festival cinematografico, ma un momento di dibattito, di riflessione e di confronto su temi di strettissima attualità.
Negli sproloqui intellettualistici si usa spesso a sproposito l’aggettivo “necessario” per eventi sostanzialmente superflui. Cinemambiente lo è “necessario”. Avendo seguito dodici edizioni consecutive di questa manifestazione e apprestandomi a seguire con il medesimo entusiasmo la tredicesima posso affermare che Cinemambiente occupa un posto particolare nella mia formazione ambientale: per i temi che affronta, per la cura nella selezione e nell’approfondimento, questo festival rappresenta una miniera d’oro per chiunque si occupi di ecologia, scienza, ambiente, energie, rifiuti e sociologia.
Cinema e ambiente, laddove l’ambiente è inteso in senso esteso come interazione fra l’uomo e lo spazio che lo circonda.
Una miniera d’oro che ha rischiato di restare esaurita: i 300mila euro del budget di quest’anno (40mila in meno rispetto a dodici mesi fa) sono una soglia sotto la quale il festival non potrà andare se vorrà mantenere la propria identità. Il budget è coperto al 40% dagli enti pubblici e al 60% da sponsor privati, il che ha consentito alla manifestazione diretta da Gaetano Capizzi di continuare sugli standard espressi finora.
Veniamo al programma. Ad inaugurare la manifestazione sarà il documentario The Fruit Hunters di Yung Chang che vede protagonista l’attore Bill Pullman, alla ricerca dei frutti che stanno scomparendo. Pullman sarà presente al Massimo Uno di Torino nella serata d’apertura di venerdì 31 maggio. Nel week end del 1° e del 2 giugno arriverà sotto la Mole Pierre Rabhi, il fondatore del movimento dei Colibris. La manifestazione si chiuderà mercoledì 5 giugno.
Sempre il 2 giugno anteprima di Ultima chiamata di Enrico Cerasuolo, documentario su Aurelio Peccei, fondatore del club di Roma.
Tanti i titoli internazionali che si occuperanno dei rifiuti, dei cambiamenti climatici, di sostenibilità ed energie pulite, di inquinamento e deforestazione.
Molti, anche, i documentari provenienti dall’Italia. Da Teorema Venezia di Andrea Pichler (sulla trasformazione del capoluogo veneto in una sorta di Dysneyland) a Materia oscura di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti (sul poligono interforze di Salto di Quirra), da Se io fossi acqua di Massimo Bondielli (sull’alluvione in Liguria dell’ottobre 2011) a Il rumore dell’erba di Alessandra Locatelli (sullo spopolamento delle valli montane).
Un festival destinato a un pubblico sempre più maturo e consapevole, “un pubblico – come ha ricordato Luca Mercalli durante la presentazione avvenuta all’interno della Mole Antonelliana – che chiede risposte ai problemi e non più soltanto denunce”. Ecoblog ci sarà, tutti i giorni, per rilanciare sulle sue pagine i molti e interessanti dibattiti che scaturiranno dalla manifestazione. Continuate a seguirci.
Foto | Cinemambiente