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A Cinemambiente le voci dell’Italia sostenibile

Se io fossi pioggia, Il rumore dell’erba, Api di città, Fra me e la terra e Parole sostenibili, cinque documentari italiani per riflettere su ambiente e sviluppo sostenibile

Da quindici anni, Cinemambiente è un punto di riferimento nella promozione di una cultura ambientalista che non si limita a denunciare, ma sa anche proporre e costruire. All’appuntamento partecipano quest’anno numerosi documentari, ecco una selezione di cinque titoli italiani che con lunghezze e approcci differenti affrontano il tema della sostenibilità ambientale.

Se io fossi pioggia

Massimo Bondielli ricostruisce con un documentario molto classico, impostato sull’alternanza di testimonianze e immagini di repertorio, l’alluvione che ha interessato le province di La Spezia, Massa e Carrara il 25 ottobre 2011. Quel giorno sulla zona caddero 500 millimetri di pioggia 8la metà della quantità che cade in un anno in quella zona), causando la piena dei fiumi Vara e Magra, oltre all’inondazione delle valli limitrofe. Molte furono le zone danneggiate, fra cui le Cinque Terre, una delle coste più rinomate del turismo internazionale.

Dalle voci dei soccorritori e dei tecnici che parteciparono alle operazioni di soccorso nasce un racconto corale che ha come protagonista una comunità capace di reagire prontamente e autonomamente, a una tragedia in cui persero la vita sei persone.

Il rumore dell’erba

Angelo e Lucia sono gli abitanti di due paesi della Valcamonica che hanno subito, negli ultimi decenni, un progressivo spopolamento. Con uno spiccato gusto per l’immagine – la regista Alessandra Locatelli è laureata in discipline pittoriche all’Accademia di Brera – Il rumore dell’erba  mostra come gli antichi centri storici siano ormai disabitati e come la popolazione locale abbia scelto di trasferirsi a ridosso delle piste da sci, nelle villette a schiera e in giganteschi condomini che sono spesso seconde e terze case vuote per buona parte dell’anno. Un processo irreversibile che erode la memoria dei luoghi privandoli della propria identità.

Fra me e la terra

Il ritorno alla terra, alla propria terra di Matteo che, durante un cammino a Santiago di Compostela, sogna un fiore che ritrova nell’azienda agricola di famiglia e sembra indicargli la strada da intraprendere, quella dell’agricoltura. Già dal titolo e dalla sequenza iniziale il cortometraggio di Valentina Giordano crea un senso di sospensione fra la realtà della terra e un’impalpabile trascendenza.

Parole sostenibili

Esperti, attivisti e intellettuali, italiani e stranieri, dibattono sui temi della sostenibilità ambientale declinandola in campo sociale, ambientale ed economico. Il cortometraggio di Marco Dazzi, spaziando da Milano al Giappone, passando per l’Africa, riflette sul significato profondo del termine sostenibilità, spesso utilizzato per creare facili allarmismi. Interamente girato in Super 8, il documentario si smarrisce nel voler dire troppo in troppo poco tempo, come se, invece di un corto, si fosse voluto girare un enorme spot. A meno che l’autore non ci voglia dire proprio questo e cioè che le parole sostenibili rischiano, se male utilizzate, di essere soltanto vuota propaganda?

Api di città

Alessandro Rocca e Davide Demichelis, partendo da Torino, descrivono l’esplosione dell’apicoltura urbana che ha conquistato numerosi adepti anche in metropoli come Tokyo, Parigi, New York e Londra. Fra i cittadini che si improvvisano apicoltori e i professionisti che insegnano l’apicoltura alle nuove generazioni, il documentario descrive il sorprendente lavoro di queste minuscole operaie. Con qualche sorpresa: in alcuni casi il miele prodotto in città è superiore, dal punto di vista organolettico, a quello di campagna.  

Foto | Cinemambiente

 

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