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Cinemambiente: tutti i vincitori della sedicesima edizione
A Der Letze Fang, Teorema Venezia, Ultima chiamata e Black out i quattro premi principali. Nella serata finale della manifestazione dedicata all’ambiente intervento via Skype di Jeremy Irons
Nonostante la crisi degli enti pubblici che ne aveva messa in discussione l’organizzazione, il festival Cinemambiente ha condotto in porto ieri sera la sua sedicesima edizione. Con una sorpresa che ha spiazzato i 400 spettatori che hanno assistito alla premiazione finale: l’intervento Skype di Jeremy Irons dalla sua residenza irlandese. L’interprete di Inseparabili, Il danno e del recente Treno notte per Lisbona si è messo al servizio di Trashed il documentario di Candida Brady che ha ricevuto una menzione speciale nel Concorso internazionale lungometraggi.
Volevo fare un film su un tema di cui sentivo la necessità perché avevamo bisogno di educare il pubblico. Candy è una mia amica ed era rimasta colpita dal fatto che nei feti vengono rintracciate le sostanze chimiche che provengono dai rifiuti che gettiamo. Un consiglio che mi sento di poter dare è quello di cercare di utilizzare meno plastica possibile e fare in modo che si smetta di costruire inceneritori. A San Francisco l’80% dei rifiuti viene riciclato e questo succede anche in piccoli centri dell’Italia. Ciò significa che è possibile fare qualcosa, ma abbiamo bisogno della politica perché le cose cambiano.
Oltre a Trashed, la giuria presieduta da Maurizio Nichetti ha consegnato il premio per miglior documentario internazionale a Der Letze Fang di Markus CM Schmidt, mentre l’altra menzione è andata a Lost Rivers di Caroline Bacle.
Teorema Venezia di Andreas Pichler si è aggiudicato il premio del Concorso documentari italiani, mentre i premi delle due nuove sezioni One Hour e La Casa di domani sono andati, rispettivamente, a Black out di Eva Weber e a Ultima chiamata di Enrico Cerasuolo.
Altri premi collaterali sono andati a Char… The no Man’s Island di Sourav Sarangi, Il giorno che verrà di Simone Salvemini, Materia Oscura di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, Orange Witness di Andrew Nisker, Food Savers di Valentin Thurn.
Sessanta gli ospiti internazionali, 80 i film presentati e oltre 15mila le presenze che hanno affollato le due sale del cinema Massimo nei due giorni della manifestazione.
Riteniamo che il prestigio di CinemAmbiente sia in crescita per diverse ragioni. Le case di produzione e di distribuzione lo scelgono come “trampolino di lancio”, le Associazioni ambientali e la cittadinanza lo riconoscono come territorio di confronto e di tollerante ascolto reciproco, mentre il pubblico conferma la sua sempre affettuosa presenza. La visita del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando è stata per noi di conforto in un momento particolarmente difficile, un riconoscimento che ci spinge ad andare avanti su questa strada,
ha dichiarato Gaetano Capizzi, direttore della manifestazione dalla prima edizione, quella datata 1998.
Foto | Cinemambiente