Cronaca ambientale
Erdogan sospende Gezi Park e i 600 alberi e piazza Taskim non si fida
Recep Tayyip Erdogan ha promesso di congelare il progetto della costruzione del centro commerciale nel Gezi Park, fino al pronunciamento della Corte e dopo 4 morti e 7500 feriti di cui 50 in gravi condizioni
Recep Tayyip Erdogan il primo ministro turco fa un passo indietro, per ora temporaneo, sul progetto del centro commerciale nel Gezi Park a Istanbul e qualche debole concessione ai presa in considerazione dai manifestanti. La decisione arriva dopo aver ricevuto 16 delegati dei manifestanti e aver ascoltato le loro ragioni per 4 ore. Piazza Taskim resta, però, ancora piena di manifestanti che dal 28 maggio si battono perché in città resti inviolato l’unico polmone verde, ma sopratutto affinché sia rispettata l’identità dei cittadini e la volontà delle persone.
Dunque tutto viene rimesso nelle mani della giustizia e nulla sarà fatto al Gezi park finché non ci sarà un pronunciamento del tribunale competente dopo che per due settimane gli scontri tra civili e forze dell’ordine è stato durissimo con un bilancio di 4 morti (tre manifestanti e un poliziotto) e 7500 feriti di cui 50 in gravi condizioni.
Ma la piazza, i manifestanti di Piazza Tskim ancora non si fidano e proprio per oggi pomeriggio è prevista la commemorazione dei morti a causa degli scontri e un dibattito- incontro per discutere sulla proposta del primo ministro Erdogan che peraltro potrebbe anche trasformarsi in un referendum, secondo altre voci che circolano nella piazza, che è stata occupata anche ieri sera e dove i manifestanti hanno trascorso la notte.
In effetti i segnali che arrivano da governo non sono rassicuranti, tanto che stamane 59 membri del SPD Partito socialdemocratico sono state arrestate con l’accusa terrorismo per voler eliminare la Repubblica in Turchia.
Denunce arrivano dall’Ordine dei medici della Turchia TTB, che accusano il governo di aver chiesto la lista dei nomi dei medici che hanno partecipato a curare i manifestanti feriti in piazza durante gli scontri dei giorno scorsi.
Via | Liberation,Sendika, Global Project