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Auto elettriche, la Cina punta al battery swap

Auto elettriche, la Cina punta sul battery swap per incentivare le vendite: presto potrebbe esserci uno standard nazionale.

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La Cina pensa già al futuro delle auto elettriche, puntando su una tecnologia che potrebbe rivoluzionare l’intero settore: quella del battery swap. Sempre più società stanno lanciando i propri servizi di sostituzione al volo della batteria e, a quanto pare, i vari automaker locali si starebbero addirittura organizzando per definire uno standard.

Se il progetto dovesse andare in porto, il Paese asiatico potrebbe superare tutti i principali competitor sul fronte della mobilità sostenibile: il battery swap è infatti visto come uno dei segreti per spingere a dismisura la vendita di auto elettriche.

Auto elettriche, il battery swap cinese

La logica alla base del battery swap è molto semplice. Anziché ricaricare le batterie della propria vettura, rimanendo magari per ore collegati alle colonnine oppure alla presa domestica, queste componenti vengono sostituite al volo con altre già cariche. Sarà quindi la struttura preposta al ritiro che si occuperà della loro ricarica, montandole poi sui veicoli di altri automobilisti.

Diverse società cinesi stanno già proponendo dei servizi simili, come NIO. E, proprio pochi giorni fa, è stato svelato un progetto innovativo di Geely, pronto a dimostrare come la procedura di sostituzione delle batterie non richieda più di un minuto.

Affinché il sistema possa funzionare, è però necessario che tutti i produttori scelgano una tecnologia standardizzata. Oggi il guidatore si deve infatti recare in centri specifici per approfittare del battery swap, le strutture messe a disposizione dal produttore per il proprio modello. Ciò rappresenta ancora un forte deterrente all’acquisto delle auto elettriche, poiché queste stazioni di sostituzione non sono capillari sul territorio.

Uniformare il procedimento, creando uno standard nazionale, potrebbe invece garantire agli utenti di recarsi in qualsiasi struttura – anche di un brand diverso da quello della propria vettura – approfittando così di una maggiore capillarità sul territorio.

L’investimento per gli automaker non è però da poco, poiché ogni stazione costa all’incirca 500.000 dollari per poter essere implementata. Ma i vantaggi di lungo periodo potrebbero essere incredibilmente maggiori. NIO, che può già contare su 117 stazioni di battery swap, ha visto crescere esponenzialmente la richiesta di vetture elettriche proprio grazie a questa innovazione. Tanto che, nel corso del 2020, ha raddoppiato le vendite di auto elettriche.

Secondo quanto riferito da Auto News Europe, al lavoro per una standardizzazione vi potrebbero essere al lavoro diverse realtà locali, come appunto Geely, Nio, Changan Automobile, SAIC Motor e molti altri ancora.

Fonte: Auto News Europe

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