Risparmio energetico
Case green: si allungano i tempi per trovare un accordo
Il progetto Case Green si fa sempre più difficile. I tempi per gli accordi sembrano dilatarsi.
Nel mese di Giugno è iniziato il così detto negoziato per raggiungere un accordo sulla direttiva europea case green. Dopo un primo incontro svoltosi il 6 Giugno 2023, si attende il secondo atteso per fine Agosto. Il problema è che l’attesa sembra stia mettendo in luce problemi di vario tipo che potrebbero rallentare il raggiungimento di un punto in comune.
Scopriamo quali sono le novità e gli ostacoli che, al momento, sembrano insormontabili.
Case green: quali sono i problemi più grandi
Se la mediazione per un accordo definitivo tra le parti era attesa per il 31 Agosto, ad oggi la situazione sembra essere cambiata.
In primo luogo perché, almeno all’inizio, si pensava di concludere il tutto entro la fine della presidenza di turno da parte della Svezia. I tempi massimi, però, sono stati superati e ad oggi tutto il dossier passerà alla Spagna. Il tutto con i normali rallentamenti del caso.
Un altro problema legato alle case green è quello dei punti di incontro sui quali lavorare.
Alcuni controlli tecnici hanno infatti sollevato dei dubbi circa la fattibilità dell’intero progetto sul quale non è ancora stato raggiunto un accordo comune.
La trattativa sembra quindi essere in salita, sopratutto per quanto riguarda le regole legate all’efficienza energetica.
In conclusione, quindi, sebbene l’unica certezza sia quella di dover raggiungere al più presto un punto di incontro, questo sembra ancora molto lontano. Non è quindi detto che per Settembre si avrà davvero un risultato e questo sebbene siano state tracciate le prime deroghe.
Quali sono i punti da trattare
Ricordiamo che ad oggi si sta trattando per un accordo che prevede il raggiungimento della classe energetica E entro il 2030 e di qiella D entro il 2033.
Lo scopo finale del progetto è quello di arrivare a case ed edifici ad emissione zero entro il 2050 e tutto per migliorare l’ambiente.
Un obiettivo che per alcuni stati è più difficile da raggiungere rispetto ad altri. Un esempio è l’Italia che con tante case antiche si trova parecchio indietro rispetto ad altri stati con edifici più moderni. Inutile dire che anche questo punto rientra tra le trattative in corso.