Risparmio energetico
Case green: a chi spetterà pagare?
Case green: cresce la preoccupazione su chi dovrà pagare la riqualificazione energetica.
In questi ultimi giorni, il governo ha espresso più volte una certa preoccupazione riguardo la scelta di rendere obbligatoria la qualificazione energetica delle case.
Il dubbio riguarda il rischio che ad occuparsene debbano essere solo i cittadini, arrivando ad un esborso che in certi casi potrebbe essere davvero elevato. Un problema che ha quindi sollevato il quesito su chi dovrà effettivamente occuparsi della riqualificazione energetica delle case e pagare i lavori volti a migliorarne l’efficienza per portarla ad una classe superiore o, addirittura A.
Riqualificazione energetica delle case: cosa prevede la normativa
Per chi ancora non lo sapesse, la nuova normativa europea prevede che tutti gli edifici debbano essere resi ad emissioni zero entro il 2023. Quelli già esistenti potranno arrivare a questo risultato nel 2050 ma con step intermedi che partiranno prima.
Per essere più precisi, entro il 2030 tutte le case dovranno avere una classe energetica E mentre nel 2033 dovrebbero arrivare alla classe D.
Una scelta che seppur scaglionata equivale comunque ad una spesa che per molti potrebbe risultare eccessiva. Cosa che ha quindi sollevato diversi dubbi e preoccupazioni da parte del governo che in questi giorni ha vagliato diverse ipotesi e modalità di azione.
La divisione del Governo su chi dovrebbe pagare
Nel corso dell’ultima settimana, il Governo si è diviso tra chi è totalmente favorevole alla nuova normativa europea sulle case green (come i Verdi) e chi invece ritiene opportuno che vengano garantiti degli strumenti finanziari in grado di aiutare i cittadini a ottenere quanto richiesto senza dover andare incontro a provvedimenti punitivi.
Tra le possibili opzioni c’è anche quella di istituire dei bonus che possano aiutare a migliorare le proprie case senza troppi esborsi. Bonus simili a quello previsto per chi acquisterà case di classe A nel corso 2023.
Le possibilità da prendere in considerazione ovviamente sono tante. E questo anche se al momento non c’è ancora nulla di definito se non la volontà di andare avanti con questa normativa volta a migliorare l’ambiente e ad incrementare, negli anni, il risparmio energetico per tutti.