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I ricercatori del Berkeley Lab creano bioplastica riciclabile infinitamente.
I ricercatori del Berkeley Lab creano PDK: bioplastica infinitamente riciclabile
Negli ultimi quattro anni, i ricercatori hanno lavorato per creare una plastica completamente riciclabile e di origine biologica che possa avere applicazioni diffuse. Ci sono riusciti e hanno pubblicato i loro risultati il 27 luglio.
La plastica è letteralmente una parte di noi.
La plastica è diventata uno stile di vita per noi in tutto il mondo. È letteralmente in tutto ciò che tocchiamo, che si tratti di mobili, contenitori o spazzolini da denti; è anche nei nostri corpi.
L’essere umano medio consuma circa 3 grammi di plastica a settimana sotto forma di microplastiche, l’equivalente di una carta di credito.
Grazie alla diffusa consapevolezza educativa su questo problema, sappiamo tutti che la plastica impiega quasi un’eternità per decomporsi in modo sicuro nell’ambiente. Ciò significa che ovunque montagne di rifiuti di plastica finiscono nelle discariche o vengono bruciati, rilasciando sostanze chimiche tossiche nella nostra atmosfera, per non parlare dell’enorme quantità di gas serra rilasciati durante la produzione di prodotti di plastica, dato che la maggior parte della plastica è basata su prodotti petrolchimici.
Inutile dire che, a causa dei costi umani, naturali e ambientali che sono stati imposti a tutti noi dalla nostra diffusa dipendenza dalla plastica, sono in corso sforzi per frenare la produzione di plastica, sviluppare nuovi metodi di riciclaggio della plastica e effettivamente cambiare come creiamo del tutto la plastica.
Un nuovo sviluppo in quest’ultimo è particolarmente importante e sono stati compiuti progressi in questo campo per aiutare a risolvere questo problema.
Cos’è il PDK?
I ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti hanno creato una soluzione al problema della produzione insostenibile di plastica attraverso un materiale chiamato polidichetoenammina (PDK).
Lo sviluppo deriva da uno sforzo congiunto tra tre strutture all’interno del Berkeley Lab, la Molecular Foundry, il Joint BioEnergy Institute e l’Advanced Light Source.
Il PDK è un’alternativa promettente alle plastiche petrolchimiche convenzionali grazie ad alcune proprietà uniche. Il PDK è infinitamente riciclabile, non tossico, resistente e durevole, a volte più resistente della plastica convenzionale.
I risultati pubblicati su Nature Magazine mostrano come un virus E.Coli modificato può trasformare lo zucchero delle piante in BioTAL, il materiale di base necessario per produrre PDK. Hanno inoltre scoperto che attraverso questo processo il PDK raggiunge una temperatura di esercizio significativamente più elevata, il che significa che può essere utilizzato in applicazioni altrimenti non considerate.
“Questa è la prima volta che i bioprodotti sono stati integrati per creare un PDK prevalentemente di origine biologica”, ha affermato Brett Helms, uno scienziato della Molecular Foundry che ha guidato il progetto. “Ed è la prima volta che si nota un vantaggio biologico rispetto all’uso di prodotti petrolchimici, sia per quanto riguarda le proprietà del materiale che per il costo di produzione su larga scala”.
Per molto tempo, i PDK sono stati prodotti utilizzando prodotti petrolchimici come elementi costitutivi. Tuttavia, questa plastica completamente circolare è sostenibile, dato che gli elementi costitutivi utilizzati ora sono di origine biologica.
Affrontare il problema alla radice
Mentre ci muoviamo verso un mondo in cui gli effetti dell’inquinamento da plastica stanno diventando sempre più documentati e presenti, creare alternative al modo in cui facciamo le cose oggi è della massima importanza.
L’utilizzo di questa plastica circolare a base biologica può soddisfare la domanda di plastica nelle applicazioni necessarie, pur mantenendo l’impegno a conservare e ripristinare il nostro ambiente. In altre parole, possiamo avere la nostra torta e mangiarla anche noi, ma dobbiamo vedere l’applicazione diffusa di questo prodotto per vederne i benefici.
E sebbene questo sviluppo sia promettente, non tiene conto delle già enormi quantità di rifiuti di plastica attualmente depositati nelle discariche e bruciati.
È necessario creare nuove tecnologie e metodi per affrontare queste sostanze chimiche problematiche, ma questa nuova ricerca affronta la questione dove conta di più: la fonte.