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Spreco alimentare: i dati allarmanti e come rimediare
Lo spreco alimentare è un problema sempre più vivo. Scopriamo gli ultimi dati allarmanti e quali sono le strategie per migliorare la situazione.
Ormai da diversi anni si parla di sprechi ed in particolar modo dello spreco alimentare in Italia.
Un problema che non si limita all’ambiente casalingo ma che ha ripercussioni importanti sull’ambiente e sulla condizione mondiale.
Sull’argomento si è tornato a parlare proprio in questi giorni, in cui pare siano emersi nuovi dati. Gli stessi, sono stati riportati al World FoodWaste Report di Roma, dove è stato reso noto il monitoraggio Ipsos per la campagna contro lo spreco.
Cosa è importante sapere sullo spreco alimentare
Parlando di numeri, uno dei dati allarmanti sull’argomento è quello delle tonnellate di cibo che ogni anno vengono buttare e che si aggirano intorno ai 930 milioni. Uno spreco che avviene in ristoranti, aziende di produzione e distribuzione ma che, a sorpresa, si verifica per la maggior parte proprio nelle nostre case.
In percentuale, è stato infatti stimato che circa il 17% degli alimenti mondiali viene sprecato ogni anno. E tutto a discapito sia di chi ogni giorno muore di fame che dell’ambiente stesso.
Basti pensare che per produrre beni alimentari che poi vengono inutilmente buttati via, si consuma diverso biossido di carbonio che, così, viene diffuso nell’atmosfera senza uno scopo preciso. A ciò si aggiunge anche lo spreco di milioni di metri cubi d’acqua che ogni giorno vengono impiegati per la filiera produttiva e che parlando di cibo buttato via, si traducono in acqua sprecata. Un bene prezioso che è più che mai importante salvaguardare e che in questo modo si finisce con l’utilizzare inutilmente.
Come sempre, l’invito delle varie organizzazioni è quindi quello di iniziare ad agire nel piccolo e quindi proprio a partire dall’ambiente domestico. Con una serie di piccole accortezze è infatti possibile ridurre gli sprechi e tutti i danni collaterali sopra citati.
Spreco alimentare e soluzioni attuabili da tutti
Come fare, quindi, a diventare seppur in piccola parte la soluzione al problema?
Per prima cosa è importante imparare a fare una spesa consapevole e dettata più dalle esigenze che dagli impulsi del momento.
Una volta a casa, ogni cibo andrebbe organizzato in base alla data di scadenza in modo da non rischiare di dimenticare sul retro della dispensa degli alimenti proprio quelli che andrebbero consumati per prima. Anche imparare a riutilizzare quanto più possibile degli scarti che si producono ogni giorno si rivela una mossa vincente. Basti pensare al pane raffermo da cui è possibile trarre diverse ricette.
Infine, si può scegliere di condividere ciò che non si mangia più o che si è acquistato o ricevuto in abbondanza. Tutti modi di fare che un tempo erano all’ordine del giorno e che oggi, oltre ad essere utili per l’ambiente, aiuterebbero anche a risparmiare non poco, iniziando a limitare in modo sensibile il problema dello spreco alimentare.